Vademecum ciclisti - Guida anche per chi è in auto

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Prendendo spunto dalla trasmissione di Rai 2 motori di oggi 26 marzo 2017 metto un vademecum dedicato ai ciclisti ma utile anche a chi guida in macchina, tralasciando le ingiurie da bar di chi è alla guida verso i ciclisti.
Ricordiamoci che presto o tardi, come troverete scritto nell'articolo, tutti noi siamo stati o saremo dei ciclisti, anche solo per andar al bar sotto casa o per la gita fuoriporta
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Articolo al 97% tratto da qui

Buona lettura

Il Decalogo del Ciclista:le dieci regole d'oro del pedalatore perfetto
L'uso della bicicletta è molto diffuso, tuttavia questo mezzo non sempre gode delle attenzioni che meriterebbe. Ciascuno di noi sa che quando va in bici si sente meno sicuro. Siamo maggiormente esposti ai rischi ed ai pericoli della circolazione stradale.
Sta crescendo, però, una maggiore attenzione. Aumenta il numero ed anche la qualità delle piste ciclabili (nota di Master: rispetto agli altri paesi della UE siamo forse agli ultimi posti comunque sia con solo poche migliaia di km in totale), sono sempre di più coloro che prendono la bicicletta per andare al lavoro ed i ragazzi per andare a scuola. E' un buon segnale. Se sempre più persone seguiranno l'esempio, avremo meno auto sulle strade, quindi meno incidenti, meno inquinamento, meno occupazione dello spazio pubblico.
In una parola, più qualità della vita. La bicicletta rappresenta una possibilità in più per affrontare il futuro con uno sguardo positivo. Le nostre città possono recuperare la propria bellezza anche partendo da piccoli gesti e da piccoli.
comportamenti quotidiani che significano maggior rispetto per sé stessi e per gli altri. Non a caso l'idea della bicicletta, in qualche modo, si associa all'idea di libertà.
Certo dobbiamo fare i conti con le piccole difficoltà di ogni giorno, dal codice della strada all'automobilista talvolta prepotente che non dà la precedenza. Abbiamo pensato, perciò, che un piccolo manuale potesse essere utile per sollecitare il miglior uso possibile della bicicletta. Un vademecum leggero, come leggero può essere andare in bicicletta. Gli autori, con grande passione, hanno perfettamente interpretato e tradotto in parole e immagini questa intenzione, li ringrazio sinceramente.
A tutti l'augurio di buona lettura!
Da far propri e da mettere in pratica in ogni circostanza di traffico. Dieci regole valide sia per la quotidianità urbana che per le uscite cicloturistiche più impegnative.
Non un appesantimento del ruolo di ciclista, ma una sorta di concentrato di buon senso al quale far appello quando le innumerevoli circostanze della viabilità lo richiedono. Nel rispetto del codice della strada certo, ma soprattutto per la propria incolumità.

..tutto il codice minuto per minuto..: Impara i segnali e rispetta la segnaletica

Tutte le norme che regolamentano la circolazione dei veicoli sulle strade sono contenute nel codice della strada. La bicicletta, che vi trova definizione come velocipede, risulta essere a tutti gli effetti un veicolo e come tale sulle strade gode degli stessi diritti e va soggetto agli stessi doveri di qualsiasi altro tipo di veicolo. Le differenze di principio si riferiscono al fatto che il ciclista è considerato un "utente debole" della strada e che per la conduzione della bicicletta non viene richiesta alcuna abilitazione. Ai fini della circolazione però anche per un ciclista risulta indispensabile conoscere i segnali, gli obblighi, le precedenze e tutte le regole cui si deve attenere chiunque si trovi a frequentare una qualsiasi strada.

..tintarella di luna..: di notte renditi visibile e non pedalare mai senza fari

ll codice della strada prescrive che la bicicletta debba essere dotata di un impianto di illuminazione in grado di produrre anteriormente luce attiva di colore bianco e posteriormente luce attiva di colore rosso.
L'impianto deve essere azionato durante le ore che vanno dal tramonto all'alba e in tutte le circostanze nelle quali la visibilità risulti ridotta. La bicicletta deve essere inoltre dotata di catarinfrangenti in grado di produrre luce passiva (se colpiti da un fascio luminoso come ad esempio i fari di un'auto) sia ai pedali che ai raggi delle ruote. Vedere e rendersi visibili però non deve essere solo uno scrupolo nei confronti della legge, ma deve rappresentare un principio di sicurezza assoluto che ogni ciclista deve far proprio innanzitutto per se stesso.
(nota di Master: anche le bici da corsa senza luce potrebbero incorrere in multe, oltretutto i ciclisti ricorrenti dovrebbero avere l'iscrizione a qualche associazione per dimostrarne l'uso semi agonistico, anche in questo caso ci possono essere multe, ma soprattutto contestazioni in caso di incidente, nozioni date da un'associazione della Versilia alla quale ho chiesto info in merito).

..suona che ti passa..: avere il campanello è un obbligo, usarlo è anche utile

l codice della strada prescrive che le biciclette debbano essere dotate di un avvisatore acustico. Non importa se questa sia una trombetta con i colori della squadra del cuore o se a forma di paperella, l'importante è che si possa sentire a 30 metri di distanza. Risulta fondamentale che la bicicletta ne sia dotata perché diventa un indispensabile strumento per avvisare gli altri frequentatori della strada che ci siamo anche noi. Il campanello, perché solitamente è questo l'avvisatore acustico più utilizzato dai ciclisti, può infatti contribuire ad evitare incidenti e a scongiurare possibili contenziosi a livello assicurativo, nel malaugurato caso ci si trovi coinvolti in un incidente nel quale una scampanellata avrebbe potuto avvisare della nostra presenza.

..corpore sano su bici in ordine..: bici sempre efficiente: freni tirati e gomme gonfie

Una bicicletta in ordine non è solo un biglietto da visita con il quale ci si presenta agli altri, ma rappresenta in maniera diretta un fattore di sicurezza. La corretta pressione delle gomme ad esempio scongiura il loro danneggiamento: se troppo sgonfie si possono forare, se troppo gonfie possono scoppiare. La catena ed il cambio devono sempre essere puliti ed oliati per non incorrere in malfunzionamenti o perfino in rotture. Di tanto in tanto è anche utile controllare le viti di alcune componenti importantissime come sella, ruote e manubrio. Infine i freni; da loro dipende in maniera diretta la sicurezza del ciclista e pertanto devono sempre essere tenuti efficienti e costantemente controllata la loro corretta azione frenante.

..adelante Pedro, con juicio.. : fai della prudenza la tua migliore compagna di viaggio

Adottando uno stile di guida accorto e prudente si riducono notevolmente i rischi di venirsi a trovare coinvolti in incidenti stradali. Oltre al rispetto del codice della strada, che prescrive tra le altre cose di non trasportare alcuna persona sulla bicicletta oltre al conducente (eccezion fatta per le specifiche casistiche riguardanti i bambini), va adottato uno stile di guida, spesso frutto di semplice buon senso, atto a scongiurare il rischio di incidenti. Vanno ad esempio evitati comportamenti quali trainare altri ciclisti, farsi trainare da ciclomotori, procedere affiancati e gareggiare in velocità che, oltre alla pericolosità intrinseca dell'azione, distolgono l'attenzione da quanto avviene nel traffico

..il pericolo, se lo vedi lo eviti..: molti pericoli arrivano alle spalle: uno specchietto retrovisore fa sempre comodo

Sulle strade risulta indispensabile tenere sempre gli occhi bene aperti. Questa non è una specifica norma del codice della strada, ma risulta essere un principio di buon senso da tenere sempre presente. Prima di effettuare qualsiasi manovra di cambio di traiettoria, ad esempio, risulta indispensabile conoscere ciò che in quel momento sta avvenendo alle proprie spalle: per questo motivo l'applicazione alla bicicletta di uno specchietto retrovisore può rivelarsi molto utile. Di fondamentale importanza risulta poi riuscire a prevedere le situazioni del traffico, anticipando i possibili pericoli, quali portiere di auto in sosta che si aprono, o correggendo la propria traiettoria in funzione di un attraversamento delle rotaie del tram.

..Accolti a braccia aperte..: i cambi di direzione si segnalano con il braccio

La bicicletta, al fine delle segnalazioni dei cambi di direzione, non risulta dotabile di indicatori di direzione luminosi in analogia a quanto in uso per ciclomotori e automobili (le cosiddette frecce). Per la bicicletta il codice della strada prevede invece che le intenzioni del ciclista vengano segnalate col braccio. Braccio teso verso destra per svolte a destra, braccio sporto a sinistra per quelle mancine. E ci sarebbe perfino il braccio sollevato per indicare l'intenzione di fermarsi. In particolare per gli attraversamenti della sede stradale risulta indispensabile porre la massima attenzione e servirsi, quando presenti, degli attraversamenti ciclabili. Non vanno invece utilizzate le strisce pedonali se non scendendo di sella.

..tutti insieme appassionatamente..: la strada è di tutti: se vuoi essere rispettato, rispetta gli altri

La legge prevede che sulle strade vi sia parità di diritti e doveri tra tutti i frequentatori, indipendentemente dal veicolo che questi conducono. Obblighi e precedenze infatti vengono regolate esclusivamente dalla segnaletica (strisce orizzontali, cartelli verticali e lanterne luminose) e dagli agenti di polizia. È pur vero però che gli "utenti deboli", tra i quali figurano pure i ciclisti, risultano esposti a rischi maggiori in caso di incidente. Per questi motivi risulta pertanto indispensabile "difendersi" moltiplicando le attenzioni di guida. Ad esempio tenendo scrupolosamente la destra, assicurandosi di avere la strada libera prima di attraversare gli incroci, guardandosi sempre alle spalle quando ci si trova a percorrere una rotatoria

..scendiamo in pista..: le piste ciclabili sono le tue strade: percorrile per la sicurezza tua e degli altri

La frequentazione delle strade da parte di veicoli con caratteristiche strutturalmente anche molto diverse tra loro rappresenta una delle concause più frequenti all'origine degli incidenti. La realizzazione delle piste ciclabili rappresenta un elemento di fondamentale importanza per la sicurezza stradale in quando va ad identificare una viabilità specifica, riservata ad una sola tipologia di utenza: quella dei ciclisti. In presenza di piste ciclabili pertanto la percorrenza da parte dei ciclisti, oltre che un obbligo previsto dal codice, risulta fondamentale in termini di sicurezza e tranquillità di guida. In mancanza di piste ciclabili è sempre consigliabile scegliere itinerari con un ridotto flusso veicolare, strade secondarie e percorsi alternativi.
Nota di Master: sempre per le norme del codice in caso di incidente se la zona è dotata di pista ciclabile e l'incidente è fuori dalla pista il ciclista ha sempre torto.


..no bici, no parti..: la bici è un bene prezioso: difendila con un buon antifurto

La condizione indispensabile per poter far parte della meravigliosa categoria dei ciclisti è ovviamente quella di avere una bicicletta. Senza bicicletta un ciclista viene equiparato alla stregua di pedone. Per non perdere la qualifica di ciclista pertanto, ma soprattutto per ovvi motivi di ordine pratico, risulta indispensabile porre la massima attenzione nel difendere la propria bicicletta. Il primo fondamentale accorgimento è quello di acquistare un buon antifurto e di applicarlo anche nel caso di soste brevi. Per cercare di scongiurare il rischio di furto vanno poi adottate delle accortezze come quella di non abbandonarla in luoghi solitari, di privilegiare attacchi con viti a quelli con sgancio rapido e di asportare gli accessori facilmente rimovibili.

INOLTRE È BENE SAPERE CHE...

in bicicletta è vietato l'uso del cellulare
farsi trainare è vietato e pericoloso
per il trasporto dei bambini usa solo i seggiolini
tieni sempre le mani sul manubrio nelle rotatorie
guardati sempre alle spalle
i marciapiedi sono riservati ai pedoni
usa il casco! ti può salvare la vita
nel dubbio . . . frena!

ciclisti prima o poi lo siamo tutti

Appartenere alla categoria dei ciclisti non è come far parte di una setta, di una corporazione o di un gruppo chiuso. Ai fini della viabilità tutti possiamo essere in momenti diversi automobilisti, ciclisti o pedoni.
La strada infatti, che per antonomasia è proprietà di tutti, si può frequentare in diversi modi e maniere e la cosiddetta intermodalità dei trasporti permette, agevolandolo, l'interscambio dei mezzi e l'ottimizzazione dello spostamento. Si arriva in una città in treno, si sale in bicicletta e si comincia a pedalare fino a quando può risultare più pratico scendere per godersi una passeggiata in un parco o tra le vetrine dei negozi. Da troppe parti invece si levano miopi battaglie a favore o contro determinate categorie di utenti della strada: camionisti prepotenti, automobilisti invadenti, ciclisti indisciplinati e perfino pedoni kamikaze.
Ma la corretta chiave di lettura del fenomeno della viabilità non è certo quella della visione a compartimenti stagni.
La sicurezza delle persone e la fluidità del traffico, che risultano essere principi fondamentali enunciati anche dal codice della strada, si possono perseguire solo se c'è una visione globale del problema, nella consapevolezza dei ruoli, nel rispetto delle regole, non solo del codice della strada, ma anche della pacifica convivenza e della tolleranza . . .veicolare.
 
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