domycol
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Il mercato italiano dell'auto registra a giugno l'ennesimo, pesantissimo risultato negativo, che dimostra il pessimo stato di salute del settore, ancora lungi dall'evidenziare segnali di ripresa. Il mese scorso, infatti, si è registrata complessivamente una contrazione delle immatricolazioni del 24,42% delle consegne rispetto allo stesso periodo del 2011, per un totale di 128.388 unità (contro le 169.870 dell'anno scorso). Male anche il consuntivo da inizio 2012 che risulta in flessione del 19,73% (814.179 vetture) in confronto al primo semestre del 2011.
Minori incassi Iva, Ipt e superbollo. Quello che emerge dalle elaborazioni dell'Unrae (su dati del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), tuttavia è ancora più preoccupante e per certi versi paradossale. A fronte di 8,7 miliardi di euro di maggior introito fiscale previsto dalle due manovre (estate 2011 e Salva Italia), lo Stato ha in realtà perso: 1,25 miliardi di minor gettito Iva nei primi sei mesi dell'anno che saranno 2,3 miliardi a fine anno, l'equivalente di una piccola manovra; 65 milioni di euro di minor incasso Ipt in un semestre, con una previsione di mancato introito a fine anno pari a 100 milioni di euro, rispetto allo scorso anno, nonostante il passaggio da Ipt fissa a IPT a "geografia variabile", che avrebbe dovuto assicurare un aumento di oltre 400 milioni alle casse delle province. Discorso analogo vale per il superbollo: dei 168 milioni di euro previsti, lo Stato ne perderà più di 100.
Il Gruppo Fiat. Pur in un contesto fortemente negativo il Gruppo Fiat aumenta lievemente la sua quota di mercato, passando dal 30,33 al 30,70%, merito principalmente di Lancia/Chrysler, la cui quota negli ultimi dodici mesi è passata dal 4,83 al 5,62%. A giugno il Lingotto ha consegnato 39.421 unità, contro le 51.516 del 2011, con una flessione del 23,48%. Tutti i marchi nostrani, comunque, hanno subito una contrazione delle immatricolazioni. L'Alfa Romeo è passata da 5.506 unità del giugno 2011 alle 3.864 unità dello stesso mese di quest'anno (-29,82%), la Fiat da 36.925 a 27.803 (-24,70%), la Lancia/Chrysler da 8.203 a 7.215 (-12,04%), la Jeep da 777 a 505 (-35,01%), la Ferrari da 56 a 19 vetture (-66,07%), la Maserati da 49 a 15 (-69,39%).
Gli altri Gruppi. Tra i grandi Costruttori esteri, lo scenario non cambia: quasi tutti fanno registrare il segno meno e molti con dati molto pesanti. Tra i più grossi spicca il Gruppo Volkswagen (Audi, Volkswagen, Seat, Skoda e Lamborghini), che finora aveva contenuto le perdite: a giugno ha immatricolato 15.872 vetture, con una flessione del 26,14% rispetto allo stesso mese dell'anno passato e una quota di mercato lievemente in discesa: dal 12,65 al 12,36%. Il Gruppo PSA (Peugeot e Citroën) ha chiuso il sesto mese dell'anno con 12.444 vetture contro le 15.499 del 2011, seppur con una quota di mercato leggermente in controtendenza (da 9,12 a 9,62%). Anche il Gruppo GM (Opel e Chevrolet) ha visto scendere considerevolmente le proprie unità (-36,62%), passate da 15.799 a 10.014; in caduta anche la sua quota passata dal 9,30 al 7,80%. Decisamente più marcata la perdita subita dalla Ford, -50,50%, con 6.893 vetture consegnate a fronte delle 13.841 dell'anno precedente.
Perdite pesanti. Il Gruppo Renault (Renault e Dacia) contiene la perdita in un -16,09%, passando da 11.138 a 9.346 auto, ma con una quota di mercato in lieve crescita (6,56 a 7,28%). L'unico a chiudere in positivo è il Gruppo Hyundai (Hyundai e Kia) che ha venduto 6.538 vetture, ossia l'11,65% in più rispetto alle 5.856 del giugno scorso. Anche la sua quota di mercato è cresciuta passando dal 3,45 al 5,09%. La Daimler (Mercedes-Benz e Smart) ha perso l'11,91% (6.711 unità a giugno), il Gruppo BMW (Mini e BMW) il -24,60% (5.826 unità), mentre il Gruppo Toyota (Lexus e Toyota) il -8.74% (5.345). Il Gruppo Nissan (Infiniti e Nissan) ha lasciato sul terreno il 27,49% con4.093 vetture, la Volvo il 22,67% (1.402), la Suzuki il -33,78% (1.141). Ancora in crescita, invece, anche se con pochi volumi, il Gruppo Jaguar Land Rover, che guadagna l'1,04% passando da 684 a 1.335 unità.
Fonte:http://www.quattroruote.it/notizie/economia/mercato-italiano-settore-in-caduta-libera
Minori incassi Iva, Ipt e superbollo. Quello che emerge dalle elaborazioni dell'Unrae (su dati del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), tuttavia è ancora più preoccupante e per certi versi paradossale. A fronte di 8,7 miliardi di euro di maggior introito fiscale previsto dalle due manovre (estate 2011 e Salva Italia), lo Stato ha in realtà perso: 1,25 miliardi di minor gettito Iva nei primi sei mesi dell'anno che saranno 2,3 miliardi a fine anno, l'equivalente di una piccola manovra; 65 milioni di euro di minor incasso Ipt in un semestre, con una previsione di mancato introito a fine anno pari a 100 milioni di euro, rispetto allo scorso anno, nonostante il passaggio da Ipt fissa a IPT a "geografia variabile", che avrebbe dovuto assicurare un aumento di oltre 400 milioni alle casse delle province. Discorso analogo vale per il superbollo: dei 168 milioni di euro previsti, lo Stato ne perderà più di 100.
Il Gruppo Fiat. Pur in un contesto fortemente negativo il Gruppo Fiat aumenta lievemente la sua quota di mercato, passando dal 30,33 al 30,70%, merito principalmente di Lancia/Chrysler, la cui quota negli ultimi dodici mesi è passata dal 4,83 al 5,62%. A giugno il Lingotto ha consegnato 39.421 unità, contro le 51.516 del 2011, con una flessione del 23,48%. Tutti i marchi nostrani, comunque, hanno subito una contrazione delle immatricolazioni. L'Alfa Romeo è passata da 5.506 unità del giugno 2011 alle 3.864 unità dello stesso mese di quest'anno (-29,82%), la Fiat da 36.925 a 27.803 (-24,70%), la Lancia/Chrysler da 8.203 a 7.215 (-12,04%), la Jeep da 777 a 505 (-35,01%), la Ferrari da 56 a 19 vetture (-66,07%), la Maserati da 49 a 15 (-69,39%).
Gli altri Gruppi. Tra i grandi Costruttori esteri, lo scenario non cambia: quasi tutti fanno registrare il segno meno e molti con dati molto pesanti. Tra i più grossi spicca il Gruppo Volkswagen (Audi, Volkswagen, Seat, Skoda e Lamborghini), che finora aveva contenuto le perdite: a giugno ha immatricolato 15.872 vetture, con una flessione del 26,14% rispetto allo stesso mese dell'anno passato e una quota di mercato lievemente in discesa: dal 12,65 al 12,36%. Il Gruppo PSA (Peugeot e Citroën) ha chiuso il sesto mese dell'anno con 12.444 vetture contro le 15.499 del 2011, seppur con una quota di mercato leggermente in controtendenza (da 9,12 a 9,62%). Anche il Gruppo GM (Opel e Chevrolet) ha visto scendere considerevolmente le proprie unità (-36,62%), passate da 15.799 a 10.014; in caduta anche la sua quota passata dal 9,30 al 7,80%. Decisamente più marcata la perdita subita dalla Ford, -50,50%, con 6.893 vetture consegnate a fronte delle 13.841 dell'anno precedente.
Perdite pesanti. Il Gruppo Renault (Renault e Dacia) contiene la perdita in un -16,09%, passando da 11.138 a 9.346 auto, ma con una quota di mercato in lieve crescita (6,56 a 7,28%). L'unico a chiudere in positivo è il Gruppo Hyundai (Hyundai e Kia) che ha venduto 6.538 vetture, ossia l'11,65% in più rispetto alle 5.856 del giugno scorso. Anche la sua quota di mercato è cresciuta passando dal 3,45 al 5,09%. La Daimler (Mercedes-Benz e Smart) ha perso l'11,91% (6.711 unità a giugno), il Gruppo BMW (Mini e BMW) il -24,60% (5.826 unità), mentre il Gruppo Toyota (Lexus e Toyota) il -8.74% (5.345). Il Gruppo Nissan (Infiniti e Nissan) ha lasciato sul terreno il 27,49% con4.093 vetture, la Volvo il 22,67% (1.402), la Suzuki il -33,78% (1.141). Ancora in crescita, invece, anche se con pochi volumi, il Gruppo Jaguar Land Rover, che guadagna l'1,04% passando da 684 a 1.335 unità.
Fonte:http://www.quattroruote.it/notizie/economia/mercato-italiano-settore-in-caduta-libera