- Registrato
- 8 Nov 2007
- Messaggi
- 9.104
- Punteggio reazioni
- 691
- Provincia
- Roma RM
- Auto ed Allestimento
- SantaFe CRDi Dinamic Top 4wd - ix20 1.4 MPi Xpossible
Come già anticipato in modo informale, la notizia rafforza le fonti che non scommettevano sulla creazione di un marchio di lusso, visto che su alcuni modelli era spuntata qualche icona antisonante e che poco aveva di richiamo con la "H" stilizzata del costruttore coreano.
I modelli destinati (o meglio "sospettati"), al nuovo brand inizialmente erano la Genesis berlina , lunga quasi 500 cm con trazione posteriore e motori a benzina V6 e V8; (Può essere considerata una concorrente di BMW Serie 5 e Audi A6), e la Equus, ancora più grossa (515 cm) e lussuosa della Genesis. Sempre a trazione posteriore monta un V8 da 390 CV. (È una concorrente delle varie Lexus LS, BMW Serie 7 e dell'ammiraglia Audi).
In un secondo momento aveva preso corpo anche l'ipotesi di incorporare la genesis coupè in questa indiscrezione.
Secondo i vertici della casa coreana creare una famiglia di modelli più lussuosi da vendere con un marchio specifico sarebbe troppo costoso e non necessariamente vantaggioso per l'immagine della casa.
NIENTE MARCHIO “DI LUSSO” - La Hyundai rinuncia all'idea di creare un suo marchio “di lusso”, come lo sono la Infiniti per la Nissan e Lexus per Toyota.
A porre fine a una serie di indiscrezioni circolate nei mesi scorsi è stato Shin Jong-Woon, vice presidente del colosso coreano, intervistato dal sito Automotive News in occasione del Salone di Seoul che si è aperto oggi.
UN'OPERAZIONE COSTOSA - Secondo le indiscrezioni che erano trapelate, la Hyundai aveva ipotizzato di utilizzare i nomi Genesis o Equus, che identificano già due grosse berline vendute sul mercato interno e negli Usa, per dare il via a una famiglia di modelli più lussuosi. Una scelta che ora viene giudicata dagli esiti incerti, specialmente in un momento storico nel quale la Hyundai sta già cercando di innalzare la sua immagine di costruttore migliorando la qualità dei prodotti. Ma il motivo della rinuncia è anche economico: la creazione di un nuovo “brand” comporta investimenti, non solo nel prodotto, ma anche nella pubblicità e nella rete di concessionarie. Ne sanno qualcosa Lexus e Infiniti che ancora, dopo quasi vent'anni dal lancio e i miliardi spesi, non possono ancora dire di aver conquistato tutti i mercati mondiali. Per non parlare della Honda che con le sue Acura non ha mai sfondato.
fonte: alvolante.it
I modelli destinati (o meglio "sospettati"), al nuovo brand inizialmente erano la Genesis berlina , lunga quasi 500 cm con trazione posteriore e motori a benzina V6 e V8; (Può essere considerata una concorrente di BMW Serie 5 e Audi A6), e la Equus, ancora più grossa (515 cm) e lussuosa della Genesis. Sempre a trazione posteriore monta un V8 da 390 CV. (È una concorrente delle varie Lexus LS, BMW Serie 7 e dell'ammiraglia Audi).
In un secondo momento aveva preso corpo anche l'ipotesi di incorporare la genesis coupè in questa indiscrezione.
Secondo i vertici della casa coreana creare una famiglia di modelli più lussuosi da vendere con un marchio specifico sarebbe troppo costoso e non necessariamente vantaggioso per l'immagine della casa.
NIENTE MARCHIO “DI LUSSO” - La Hyundai rinuncia all'idea di creare un suo marchio “di lusso”, come lo sono la Infiniti per la Nissan e Lexus per Toyota.
A porre fine a una serie di indiscrezioni circolate nei mesi scorsi è stato Shin Jong-Woon, vice presidente del colosso coreano, intervistato dal sito Automotive News in occasione del Salone di Seoul che si è aperto oggi.
UN'OPERAZIONE COSTOSA - Secondo le indiscrezioni che erano trapelate, la Hyundai aveva ipotizzato di utilizzare i nomi Genesis o Equus, che identificano già due grosse berline vendute sul mercato interno e negli Usa, per dare il via a una famiglia di modelli più lussuosi. Una scelta che ora viene giudicata dagli esiti incerti, specialmente in un momento storico nel quale la Hyundai sta già cercando di innalzare la sua immagine di costruttore migliorando la qualità dei prodotti. Ma il motivo della rinuncia è anche economico: la creazione di un nuovo “brand” comporta investimenti, non solo nel prodotto, ma anche nella pubblicità e nella rete di concessionarie. Ne sanno qualcosa Lexus e Infiniti che ancora, dopo quasi vent'anni dal lancio e i miliardi spesi, non possono ancora dire di aver conquistato tutti i mercati mondiali. Per non parlare della Honda che con le sue Acura non ha mai sfondato.
fonte: alvolante.it